Fascinosa, evocativa, essenziale. La Switchback della famiglia Dyna di Harley-Davidson, una cruiser-tourer dal look classico ma con contenuti attuali. Motore ad iniezione, ABS, valigie e parabrezza di serie fanno di questo modello il giusto compromesso tra edonismo yankee e pragmatismo europeo.
Dalle parti del Wisconsin chi si occupa di motociclette ha l’abitudine di camminare come i gamberi: spalle al futuro e sguardo rivolto al passato. La tradizione per Harley-Davidson è tutto, o quasi. È quella che le permette di continuare a far sognare milioni di appassionati in tutto il pianeta, alimentando la sua aurea di brand mitologico. A Milwaukee non amano particolarmente le “rivoluzioni”. Da solidi “conservatori” si limitano a centellinare quelle poche, ma necessarie, migliorie alla gamma per mantenere il brand al passo coi tempi tecnologici e con le esigenze ambientali.
Solo nel 2001, alla veneranda età di 98 anni, Harley-Davidson genera qualcosa di “alieno” alla propria filosofia: il V-Rod. Con il suo motore a corsa corta, distribuizone a quattro valvole, iniezione, raffreddamento a liquido e l’impensabile – per gli americani – cavalleria che supera le cento unità, fa storcere il naso a molti “tradizionalisti”, ma al contempo consente al brand di acquisire una nuova tipologia di cliente, attirato dal blasone del marchio e dalla proposta finalmente aderente alla propria voglia di bellezza e potenza. A tutt’oggi resta per H-D l’unico esempio di salto subitaneo nel futuro: per il resto proseguono con la politica dei piccoli passi, attingendo dal loro inarrivabile background.
La FLD Dyna Switchback è uno dei prodotti che rispecchiano il modo di operare, e crescere, di H-D. Partendo dalla base della serie Dyna, la quale si colloca, all’interno della gamma Harley, tra le famiglie Sportster e Softail, i tecnici statunitensi hanno allestito un modello tourer che completa l’offerta di versioni della stessa serie. Switchback è stata concepita per offrire al rider l’inconfondibile stile americano unito a una praticità europea. Ha le sembianze di una Touring (Road King, Electra Glide), ne condivide il propulsore, ma denuncia 30 kg in meno sulla bilancia (320), un minor interasse (1.595 mm contro 1.613) e una capacità tutta sua di adattarsi, meglio delle sorelle “maggiori”, anche alle tortuose ed esigenti strade del vecchio continente. Senza stravolgere la sua natura di paciosa macina chilometri, Switchback può divertire e regalare sensazioni di guida sopite, ondeggiando con un filo di gas in souplesse tra le curve, oppure può piazzarsi in autostrada, a velocità codice, e portarvi ovunque il vostro desiderio vi guidi. La FLD ostenta fieramente quel family feeling unico e inconfondibile che caratterizza la produzione H-D nel panorama motociclistico mondiale.
Gli stilemi che hanno generato Switchback arrivano dalla seconda metà degli anni 60, periodo in cui vede la luce quella che diventerà l’icona per antonomasia di Harley-Davidson; l’Electra Glide. Oggi come allora abbiamo parabrezza, sella comfort, valigie in vetroresina, forme sinuose e parafanghi avvolgenti che legano indissolubilmente questa Dyna col passato. Certo c’è anche la sostanza: quest’ultima ha invece fatto decisi passi avanti, compatibilmente con le leggi della fisica. Non bisogna dimenticare che la concezione di motocicicletta per gli americani si basa su parametri differenti da quelli, tendenzialmente performance oriented, vigenti in Europa. La necessità di spostarsi da un punto geografico all’altro nel modo più celere possibile, non è mai stato un chiodo fisso per i “rudi” bikers d’oltreoceano. Gli “anacronistici” motori a corsa lunga raffreddati ad aria di casa H-D mal si sposano con argomenti come velocità e potenza. Viceversa, offrono valori di coppia sopra la media ed elasticità di utilizzo unica. È sufficiente costruire intorno a questa base una motocicletta che appaghi l’edonismo con forme affascinanti senza tempo, ingentilite da dettagli cromati, e che rassicuri per affidabilità e robustezza duratura.
Il propulsore che spinge la Switchback è il collaudato Twin Cam, montato su silentblock, nella versione da 103 pollici cubi (1.690 cc). L’alesaggio (98,4) e la corsa (111,1 mm) uniti alla compressione di 9.6:1 generano una coppia di 126 nm, trasmessi dal cambio a sei rapporti alla ruota motrice tramite cinghia in kevlar. L’alimentazione (iniezione ESPFI) avviene tramite un unico corpo farfallato. La distribuzione alle valvole è garantita da aste e bilancieri, unitamente alla coppia di camme presenti nella parte destra del basamento motore. La forcella, steli da 41,3 mm con cartuccia stabilizzatrice, presenta un’inclinazione di 30° e un’escursione di 98 mm. Al posteriore troviamo una coppia di ammortizzatori al nitrogeno, con molle progressive, regolabili in precarico, e un’escursione di 54 mm. L’impianto frenante consta, oltre che dell’ABS, di due soli dischi. Quello anteriore è da 300 mm con pinza a 4 pistoncini, mentre dietro si trova quello da 292 mm abbinato a una pinza a 2 pistoncini. La strumentazione è racchiusa, insieme al blocchetto di avviamento, nella classica consolle a monte del serbatoio (17,8 lt.) e comprende, oltre al tachimetro multifunzione, tutte le spie di servizio. Le pedane, in posizione avanzata, e il manubrio ampio e non troppo distante dal busto favoriscono un’ergonomia “da salotto”, grazie anche alla sella avvolgente. Il parabrezza, a sgancio rapido, così come le borse, poco capienti per un lungo viaggio, possono essere facilmente asportate per tramutare la tourer double face di Milwaukee in spensierata cruiser di razza.
Su strada la Switchback si dimostra capace di assecondare facilmente l’andamento sinuoso nel misto-veloce, mentre per gli angoli più chiusi di tornanti e affini, occorre prestare attenzione all’inserimento in curva, previa strisciata a terra delle pedane. Il tiro ai bassi règimi è il marchio di fabbrica di casa Harley, che nemmeno in questo caso smentisce le sue peculiarità. La coppia massima si raggiunge ai 3.500 giri/min. Il fruirne è un continuo godimento, spesso dimenticandosi anche del cambio, non velocissimo e dagli innesti “maschi”. La frenata, nonostante il disco singolo all’anteriore, è sicura e modulata grazie all’ABS. Per un utilizzo promiscuo a medio-lungo raggio sarebbe utile dotarla di portapacchi e schienalino per il passeggero, che ne aumentano comfort e capacità di carico. D’altronde il catalogo H-D di accessori Genuine esiste per questo. Nel complesso la Switchback si rivela una motocicletta coinvolgente, con una doppia e originale personalità, votata al turismo come al cruising da afterhour. Si guida con stile, senza fretta, perché una Harley è fatta così. “If i have to explain it, you wouldn’t understand”…
Testo Donato Nicoletti -2013-
Harley-Davidson FLD Switchback
Dati tecnici
Cilindrata: 1.690 cc
Potenza: n/d
Coppia: 126 nm a 3500 giri
Peso: 320 kg
Cambio: 6 marce
Altezza sella: 660 mm
Capacità serbatotio: 17,8 lt
Interasse: 1595 mm
Lunghezza: 2357 mm
Consumi: 5,6 lt/100 km (17,9 km/lt)
Per approfondire: Harley Davidson