«Il mio ‘giro del mondo’ rivive in un libro» Riccardo Prati ha visitato oltre 120 Paesi: fresca di stampa una raccolta di aneddoti e racconti nati dai suoi viaggi, anche estremi
Riccardo Prati, 57enne forlivese, coordinatore di Viaggi Avventure nel Mondo e ‘viaggiatore seriale’: ha pubblicato in settimana ’Una vita in viaggio’, edito da AlpineStudio,
Quando era un bambino aveva un mappamondo a fianco del letto e prima di addormentarsi lo faceva ruotare. Poi lo fermava con un dito, scopriva su quale lembo di terra si fosse fermato e fantasticava su quelle mete esotiche. La Patagonia, l’Africa australe, le Indie, il deserto del Sahara, le terre del sol levante, gli antipodi, le isole del Pacifico.
Ora Riccardo è un uomo e i suoi sogni sono divenuti realtà. Quelle terre misteriose le ha visitate davvero, uno dopo l’altro ha attraversato le strade di oltre 120 paesi.
Le ha attraversate cavalcando una delle sue tre moto, a piedi, in barca, con i mezzi locali.
Ha viaggiato da solo, con la fidanzata del momento, con gli amici, come coordinatore di
tour avventurosi. Per poter viaggiare così tanto ha scelto le strade meno battute, ha fatto
molte rinunce, ha pagato tutti prezzi che c’erano da pagare.
Scelte che ora lo portano a definirsi un minimalista e un disadattato di lusso. Scelte che però lo hanno reso libero e felice. Un racconto di viaggio attraverso sè stesso o il raccontare sè stesso con la scusa del viaggio? Forse la seconda opzione.
Come lo dimostra la critica al Cammino di Santiago, il lungo pellegrinaggio che ha dedicato all’amore della sua vita, la mamma o l’angosciante volo di ritorno da Cuba per tornare al capezzale del papà. E i racconti degli overland motociclistiti nei cinque continenti, il trekking al campo base Everest, le tre malarie che l’hanno colpito, il suo amore per l’India, lo Yemen e la Sierra Leone, gli incontri con le prostitute africane, gli
anedotti pazzeschi dei viaggi di gruppo come quello dell’attraversare mezza Africa con un piccolo frigorifero portatile.
Per non parlare delle esperienze come operatore umanitario o come artista di strada.
Il viaggio dunque come minimo comune denominatore, un caleidoscopio di emozioni,
riflessioni e risate in 31 accattivanti episodi.
“Ho scritto questo libro anche per questo, per leggerlo nei miei momenti di malinconia, per
ricordarmi di aver vissuto una vita meravigliosa”.
IL LIBRO:
Il ricavato sarà devoluto alla Caritas di Makeni in Sierra Leone