Corsica, l’isola che c’è

0

L’idea è di trascorrere le nostre vacanze non lontano dall’Italia, visto che abbiamo solo due settimane di ferie. Immagino strade sinuose che si aggrappano alla costa, vette interne che emozionano il mio essere motociclista e splendide spiagge bagnate da un mare sorprendente dove rilassarsi. Non è un sogno è la Corsica, l’isola che c’è.

Quarta isola del Mediterraneo, la Corsica ne emerge come una grande catena montuosa ricca di foreste. Circa un terzo del suo territorio è occupato da parchi naturali, e gran parte del litorale è ancora immune dall’invadenza, spesso venefica, dell’uomo. Per godersi al meglio l’isola, e la sua integrità, la soluzione ideale è caricare la moto, percorrere quanti più chilometri possibili e non perdere tempo a cercare alberghi

Meglio armarsi di tenda e sacco a pelo, che regalano quel tocco d’autenticità in più. Inoltre questa soluzione ammortizza i costi; in Corsica per una tenda, due persone e la moto si spendono mediamente circa 20 euro. Alcune guide sconsigliano di girare l’isola in senso antiorario a causa della strada stretta, delle scarse protezioni e degli strapiombi. Ma per assecondare lo spirito d’avventura, non c’è niente di meglio che infrangere certe “regole”

Lasciamo Napoli per Livorno da dove, in quattro ore di navigazione, raggiungiamo Bastia. Puntiamo a nord, alla scoperta di Cap Corse, “il Dito”. Qui merita una visita la spiaggia del Tamarone, nei pressi di Macinaggio. Altro punto d’interesse è Tollare, adagiata sulla costa; meta poco conosciuta, offre pace e serenità lontano dal caos vacanziero. Scendendo lungo la D80 occidentale si succedono spiagge, torri genovesi e punti panoramici. La strada è un susseguirsi di curve morbide, che regalano divertimento e stupore

Sostiamo a Saint Florent, per una passeggiata tra viuzze, negozietti e ristoranti della Cittadella. Seguendo la D81 si arriva al villaggio di Casta, dove troviamo l’indicazione per una tra le più note spiagge Corse, ai margini del Desert des Agriates; Saleccia. La pista sterrata può essere percorsa a piedi in quattro ore, oppure con un veicolo in 1 ora circa. Il Desert des Agriates, l’unico in Europa, si estende per 35 km tra Cap Corse e la Balagne. Il fondo è sconnesso e sabbioso, con buche e pietre. Bisogna usare cautela, ma per 12 Km di guida immersi nel nulla e circondati da un panorama spettacolare, ne vale sicuramente la pena; sabbia chiarissima e mare cristallino

Si ritorna sulla D81 e, seguendo le indicazioni per Ponte Leccia, raggiungiamo Valle dell’Asco lungo il fiume Stranciacone; qui si trovano numerose gole e piscine naturali. Salendo si raggiunge Haute d’Asco a 1.450 mt. Il panorama è suggestivo: la vista verso l’alto punta ai 2.702 metri del monte Cinto, il tetto della Corsica. Tornati sulla D81 attraversiamo L’lle Rousse, Algajola e Calvi. Deviando sulla D351 è possibile seguire il fiume Fango che, incastrato in un vero e proprio Canyon, regala al tramonto un vivido contrasto di colori: le rocce ocra si fondono col blu delle acque, offrendo al contempo calore e refrigerio

Continuiamo verso Les Calanques de Piana, guglie di granito rosso che si elevano sino a 400 metri d’altezza “arredando” una pista tortuosa ma perfetta. A questo punto non può certo mancare una sosta nella città di Napoleone Bonaparte: Ajaccio, capoluogo e centro amministrativo dell’isola. Il cuore della città è place Maréchal-Foch con al centro la fontana su cui domina la statua raffigurante il famoso Imperatore Francese. Nell’Hotel de Ville si trovano numerosi documenti e ritratti della famiglia Bonaparte, mentre a pochi passi dalla piazza si giunge a Rue St Charles dove è possibile visitare la Maison Bonaparte, casa natale di Napoleone, dove tornò per pianificare la campagna d’Egitto

Di sera è gradevole passeggiare in piazza, tra le numerose bancarelle affollate dai turisti, oppure lungo il porticciolo, accompagnati dal rilassante sciabordio del mare che culla le imbarcazioni ormeggiate. Percorrendo la bellissima D111, chiamata Route des Sanguinaries, si può ammirare lo splendore delle Isole Sanguinarie. Formato da quattro isole, l’arcipelago si estende davanti al Golfo di Ajaccio. La loro particolarità sta nel tingersi di rosso al tramonto; uno spettacolo naturale che qui trova uno scenario tra i più belli d’Europa. Spostandoci verso sud percorriamo la D55 e poi la D157, toccando la città di Propriano. Scegliendo Porto Vecchio come “campo base” si ha la possibilità di visitare, nel volgere di pochi chilometri, le migliori località marine e montane, con annesso trekking, che la Corsica meridionale offre

La Cittadelle è racchiusa da mura a forma pentagonale, mentre all’esterno si trova la città moderna. La piazza centrale è dominata dalla chiesa di St Jean-Baptiste. Intorno all’edificio si articolano scalinate, piazzette e vicoli ricchi di ristoranti e locali, attrazioni perfette per i turisti. Le Cascate Piscia Di Gallo, raggiungibili seguendo le curve della D368, sono la nostra prossima destinazione

Sistemata la moto nell’ampio parcheggio, riforniti di acqua e colazione al sacco, possiamo ora avviarci sul sentiero. Il tempo di percorrenza è di circa un’ora e mezza, il dislivello da superare di 120 metri. Per la maggior parte del cammino si è esposti al sole, ma lungo il tragitto piacevoli piscine naturali, dall’acqua quasi gelida, permettono di rinfrescarsi. Il sentiero diventa più impegnativo; si aggirano una serie di grandi massi fino alla discesa vera e propria alle cascate. La pendenza è notevole, ma la via ferrata permette di affrontarla in sicurezza

Con l’aumento dell’umidità le pietre possono risultare subdolamente viscide, facendo desistere i meno arditi; ma il panorama che troviamo al termine del cammino ricambia alla grande. Il nostro consiglio è quello di provarci comunque. Terminata l’escursione ritorniamo in sella per andarci a perdere tra le curve del Col de la Bavella a quota 1.200 metri. Nonostante la tortuosità della strada, la guida risulta piacevole, tra paesaggi a tratti lunari e panorami di montagne dall’aurea quasi magica. Bonifacio ci accoglie con i suoi suggestivi strapiombi

Dal punto più alto del belvedere, passeggiando tra le antiche mura a picco sul mare, è possibile ammirare le coste di roccia frastagliata, alte fino a 60 metri, che si tuffano direttamente nell’azzurro di quella porzione di mare che separa la Corsica dalla Sardegna. Bonifacio è tra le più affollate località turistiche dell’isola. Tra le spiagge della zona vanno sicuramente menzionate quelle di Piantarella e dello Sperone. Per gli amanti della natura incontaminata invece possiamo spendere il nome di Carataggio, chiamata anche Thahiti. L’ingresso alla spiaggia si trova sulla Route de Piccovaggia, sotto forma di sentiero percorribile a piedi in circa 45 minuti

L’arenile è veramente un paradiso; sabbia bianca finissima, mare azzurro limpido. Puntiamo ora verso il cuore dell’isola; Corte. Seguiamo la veloce N198, sulla costa est, sino ad Aleria per puntare verso l’interno, raggiungendo la nostra destinazione dopo 50 chilometri. Troviamo un camping immerso nella valle, dove prevale il verde della macchia mediterranea, e prepariamo il nostro campo base. Da Corte si può perlustrare la stupenda Valle della Restonica, caratterizzata da profonde gole dove l’omonimo fiume ha eroso la roccia creando, anche qui, incantevoli piscine naturali. Imperdibile la visita al Lac de Melo, lago di origine glaciale situato a 1711 metri di altezza

Per raggiungerlo bisogna attraversare la foresta, seguendo una strada sinuosa, guardata a vista dalle cime dei monti Corbaia e Rotondo. La carrozzabile termina e comincia il trekking, anche questo impegnativo; un paio d’ore di sgambata tra pietre e pendenze. Arrivare in cima, ammirare la quiete del lago e il volo di una moltitudine di corvi è davvero bello, quasi come aver compiuto un’impresa! Per gli amanti del trekking meno impegnativo, suggeriamo la visita alle Cascate des Anglais, verso Vizzavona. Il sentiero lo si percorre in 30 minuti; un cammino semplice e piacevole attraversa la foresta accompagnato dal fiume, con piccole cascatellele, e le solite ma sempre incantevoli piscine naturali

Di sera ci si può rilassare tra le vie di quella che era la capitale dell’isola, Corte. La Cittadelle, fortificata sull’estremità di uno sperone, si eleva al di sopra della città. Le caratteristiche viuzze conducono sino al belvedere, dove si apre un’incantevole vista panoramica. Per concludere il giro dell’isola lasciamo Corte dirigendoci verso nord, lungo la D18 fino a Ponte de Castirla. Da qui si sale verso la valle del Golo, la quale si restringe fino a formare un canyon lungo 17 chilometri, scavato nel granito e chiamato Scala di Santa Regina. La gola lascia poi spazio alla piana di Calacuccia, stesa ai bordi del lago artificiale che alimenta la centrale elettrica di Castirla Dalla D84, proseguendo poi sulla N197, si giunge a Ponte Leccia e, deviando sulla D5, si succedono i villaggi di Murato, Cinquerue e infine Biguglia

La strada è bellissima, immersa nel silenzio dei pascoli. Qui il tempo sembra essersi davvero fermato! Torniamo infine al punto di partenza, Bastia. A due passi dal porto c’è Place St Nicolas, ariosa e ombreggiata da palme: qui troneggia una statua del Bonaparte in abiti imperiali Romani. Da buoni turisti non resta, prima di imbarcarci, che acquistare souvenir nelle diverse boutique adiacenti

Info

Per tirare le somme: 14 giorni, dal 14 al 27 agosto, circa 1.200 km percorsi e 1.254 € di spesa totale, incluso traghetto, per due con moto, Livorno-Bastia-Livorno, benzina, vitto e alloggio. Siamo riusciti a contenere il budget grazie ai pernottamenti in camping con tenda e sacco a pelo, e facendo la spesa al market, dato che pranzare nei Bistrò è davvero oneroso. L’acqua; in un cafè siamo riusciti a pagare, per mezzo litro, la bellezza di 5 euro. E’ stata l’unica volta, ma avevamo tanta sete!
Roadbook
Bastia-St. Florent, 130 km.
St. Florent-Valle dell’Asco-Calvi-Galeria, 180 km.
Galeria-Manso-Piana-Ajaccio, 150 km.
Ajaccio-Propriano-Bonifacio-Porto Vecchio, 160 km.
Porto Vecchio-Zonza-Ghisoni-Corte, 170 km.
Corte-Ponte Leccia-Bastia, 120 km.

motociclista Diego Zimbardi, moto Aprilia Pegaso 650

RISPONDI

quattro × tre =